Top 5 Migliori Wrestler della Ruthless Aggression Era: continua il nostro viaggio all’interno della storia del wrestling WWE con quella che è l’Era che per noi italiani è forse la più emblematica, protagonista del boom nostrano del wrestling
Buongiorno amici amanti dello sport-spettacolo per eccellenza. Alla macchina da scrivere telematica c’è il vostro Alex Zocchi che non manca mai di darvi il benvenuto o il bentornato su The Shield of Wrestling.
E’ effettivamente una top difficile quella che vado a proporvi oggi poiché a differenza delle altre “epoche” del wrestling che abbiamo già trattato in precedenza, dove bene o male i 5 nomi messi in top aleavano abbastaza tra lo scontato ed il prevedibile, qui invece mi trovo a dover scegliere tra una lista di grandi, importanti, ma soprattutto tanti nomi. Inoltre come già detto, per tantissimi di noi italiani la Ruthless Aggression Era, che parte dal 2002 per finire nel 2008, rappresenta praticamente il wrestling che abbiamo conosciuto e che ci ha fatto appassionare. Io per primo ho iniziato a seguire la disciplina nel lontano 2004. Se poi ho recuperato la storia del wrestling, è stato per puro interesse ed amore per lo stesso.
Quindi potete capire come, nel momento in cui vado a parlare di un argomento tendenzialmente caro a tutti, sicuramente troverò qualcuno in disaccordo (per una scelta che vedrete, probabilmente sarete in tanti), ma non è forse questo il bello di raffrontarsi e discutere dei nostri beniamini del quadrato?
Ma detto questo, prima di iniziare diciamo un due parole riguardo a quest’epoca del wrestling: dopo l’Attitude Era che fu oggetto della scorsa Top 5, i wrestler WWE per quasi esplicita richiesta del Chairman Vince McMahon vennero spronati a tirare fuori la loro vera e forse celata aggressione spietata, la loro Ruthelss Aggression! Era il 2002 ed alle spalle avevamo i pazzi, ma non necessariamente spietati e rabbiosi anni Attitude, e forse quella “vera” cattiveria mancava davvero. Basta baldorie e camioncini del latte, basta risse in supermercato, il prodotto WWE voleva essere più violento, trasgressivo e per certe versi reale. A tratti forse anche più coinvolgente.
E fu così che la richiesta arrivò e venne accettata dallo spogliatoio che da lì ai 6 anni successivi ci trasmise quella celata voglia di trasgressione e violenza che il genio Vince McMahon aveva chiesto.
Arriviamo quindi al succo, alla Top. Come tanti di voi sapranno, di quell’epoca, anche se pochi, ci sono ancora lottatori attivi, a simboleggiare quanti fossero e quanto quegli anni sono recenti.
Tanti nomi famosi vogliono dire tante esclusioni eccellenti, quindi come sempre vi ricordo che la classifica viene composta in base ad un senso critico ed obiettivo sul wrestler e su cosa ha dato e rappresentato per noi, la disciplina e la WWE, più ovviamente un pizzico di gusto personale.
Finalmente bando alle ciance e ciancio alle bande ed ecco a voi i 5 migliori wrestler della Ruthless Aggression Era!
5- Batista
The Animal, BAAAAAATISTA! La carriera del wrestler nasce e vede i suoi migliori lustri proprio negli anni della Ruthless Aggression Era. Dopo aver debuttato al fianco di Padre D-Von come suo gregario, Batista trova spazio in una delle stable più gloriose di sempre, l’Evolution. Al fianco di Randy Orton, Ric Flair e Triple H, il lottatore si crea un nome, vince la Royal Rumble 2005 e sceglie di scontrarsi e quindi ribellarsi contro il World Heavyweight Champion Triple H in quel di Wrestlemania 21, vincendo e creando una faida lunga svariati mesi e tra le più belle degli ultimi 20 anni. Nello stesso anno diviene una delle colonne portanti della federazione ma, con l’arrivo dell’altro campione massimo John Cena a Raw dopo il draft, a Smackdown ci finisce lui. Accoglie la scelta con un non nascosto malumore, ma c’è poco da dire: Batista si prende sulle sue grosse spalle lo show blu e fa la storia.
4- Rey Mysterio
Il folletto di San Diego debutta nel 2002 ed è forse, insieme al compianto Eddie Guerrero, una delle massime icone per chi come me ha iniziato a seguire il wrestling ai tempi.
Un uomo che a dire dei tanti che vivono la disciplina, ha cambiato il wrestling. Ha ribaltato il dogma che voleva i pesi leggeri combattere esclusivamente tra di loro. Rey Mysterio ha portato la sua categoria al pari dei più grandi.
Di lui vanno ricordate la lunga amicizia ed anche la stupenda faida con Eddie che caratterizzò molto Smackdown tra la fine del 2004 e l’estate 2005 e la sua Road to Wrestlemania del 2006 che merita di essere raccontata.
Dopo la morte di Guerrero, Rey si impegnò al massimo per portare alto il suo nome e per dedicargli una vittoria che meritasse, come sto facendo io adesso, di essere raccontata. Ed eccoci quindi alla Royal Rumble del 2006 dove il Folletto di San Diego entra con il numero 2 facendo pensare a tutti che “sì, se la giocherà, ma chissà chi altro vincerà”. Ed invece lo troviamo alla fine assieme a Randy Orton, Rob Van Dam e Triple H. In un finale al cardiopalma, dopo l’eliminazione degli ultimi due, Mysterio riesce grazie alle corde ed alla sua agilità ad eliminare anche il Legend Killer, vincendo a gran sorpresa la Royal Rumble. E lì la prima vera occhiata al cielo, a cercare di incrociare lo sguardo di una persona che al semplice sorriso non si sarebbe limitato.
Quindi la scelta sul campione da sfidare cade sul World Heavyweight Champion Kurt Angle, storico rivale di tutti e due i messicani, che non dimostra mai paura per l’avversario, o forse dovrei dire GLI avversari, poiché all’incontro si aggiunge Randy Orton che male ha digerito la sconfitta nella rissa reale. Arriviamo al più grande palcoscenico del mondo, Wrestlemania 21 dove, dopo un combattutissimo Triple Threat Match, Rey Mysterio, il peso leggero che fino a 3 mesi prima nessuno si sarebbe mai aspettato, diviene per la prima volta Campione del Mondo dei Pesi Massimi e lì sì che quell’abbraccio l’ho, anzi, LO ABBIAMO visto.
Tanti ci hanno visto una gran mossa commerciale da parte della WWE nel voler costruire una storia attorno ad un wrestler morto, ma per come si è conclusa e per quanto ci ha fatto sognare, penso che Eddie ne sarebbe stato entusiasta, e ciò mi basta.
3- John Cena
E’ il 2002 quando uno spocchioso Kurt Angle lancia una sfida all’intero spogliatoio di Smackdown chiedendo a gran voce se qualcuno ha la stoffa di sfidarlo sapendo però che sarà sconfitto.
In quel momento sullo stage compare un ragazzo a prima vista molto “wrestler generico”: indossa mutandoni rossi, classiche scarpe da wrestler del medesimo colore ed un fisico niente male.
Ciò che lo contraddistingue dai classici jobber è lo sguardo assetato di vittoria.
Sale sul ring, prende il microfono in mano ed al Campione Olimpico dice solo 2 parole: Ruthless Aggression! Da lì parte un bellissimo match che vede la medaglia d’oro vincere con molta fatica.
Ma tutto il pubblico si rende conto che non è stato un debutto da ignorare. Anche The Undertaker nel backstage se ne rende conto e si complimenta con colui che nei seguenti anni diventerà prima United States Champion, poi WWE Champion ed infine volto della Federazione stessa. Quel giorno è iniziata la Ruthless Aggression Era.
Il resto, come si suol dire, è storia.
2- Triple H
Da cosa si evince la grandezza di questo wrestler? Dal fatto che i 3 importanti nomi che vengono prima non sono Triple H, semplice. Gli manca solo quel pizzico in più che il wrestler che vedremo dopo ha saputo dare.
Triple H è storytelling, interpretazione, grandi match e grandi doti sia sul lottato che nel parlato. Dagli anni di totale dominio di Raw a capo dell’Evolution alle grandi faide con Randy Orton, Batista, John Cena, Shawn Michaels ed Edge, il Cerebral Assassin permea come pochi tutti gli anni che vedono quest’era durare. Sempre protagonista o quasi delle principali storie del brand di appartenenza. Difficile continuare a descriverlo, visto quanto ha fatto. Vi rimando ai suoi match, recuperateli!
1- Kurt Angle
Per quanto il mio modesto parere possa contare, Kurt Angle più di tutti ha incarnato l’essenza del termine Ruthless Aggression.
Spietato, ma allo stesso tempo spettacolare. Sconfiggerlo era un traguardo per pochi. Poche volte ho visto la tecnica mista alla cattiveria, agonistica e non, che il campione olimpico ci metteva.
Onnipresente (basti vedere come più volte è stato citato nelle posizioni precedenti), Kurt Angle era garanzia di spettacolo assicurato.
La perfezione del personaggio sta nel momento in cui si presenta. Se la prima interazione e impressione arriva dal pubblico, vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro.
Mi viene da citare una dichiarazione di un grande della comicità italiana come Fabio de Luigi, che disse “il ruolo del comico non è facile, non è semplice vivere nella costante consapevolezza che devi far ridere, ma se quando, nel momento in cui metti il primo piede sul palco, appena il pubblico ti vede sorride o addirittura ride già, allora vuol dire che hai raggiunto il massimo che puoi raggiungere”. Tornando al wrestling, sono pochi i wrestler che con la sola presenza coinvolgono istantaneamente il pubblico, ed Angle è uno di quelli.
Potrei dilungarmi, ma forse inutilmente visto che rende di più il ring delle mie parole, su di questo atleta. Insomma, dopo aver lottato a grandi livelli con praticamente tutti i grandi nomi della sua epoca, facendoci emozionare con quel suo atletismo che pochi hanno, posso dire che Kurt Angle ha incarnato più di chiunque altro il concetto di Ruthless Aggression!
So che ci sono delle esclusioni eccellenti come Eddie Guerrero, Shawn Michaels, Randy Orton, The Big Show, Edge, The Undertaker, Kane e sicuramente altri di cui mi sto dimenticando, ma come già detto all’inizio, tanti grandi nomi vogliono dire anche tanti grandi esclusi. Per questo ci ho tenuto a nominarli comunque alla fine della Top 5 e, in quanto finita, vi do l’arrivederci augurandovi come sempre un
Buon Wrestling!